Sakumat, appoggiato ad un masso, piange

Ciao, sono Kawtar della classe 1^D; durante il primo quadrimestre ho letto il libro “LO STRALISCO” di ROBERTO PIUMINI con i miei compagni e ho scritto la continuazione della storia, raccontando che…

…Sakumat buttò i tubetti e i pennelli nel mare, perché il suo migliore amico Madurer era morto mentre dovevano ancora finire di disegnare la sua stanza e non voleva più dipingere. Dopo averli buttati nell’acqua si appoggiò ad un masso e cominciò a ricordarsi del bambino, che era come suo figlio e Sakumat era come un padre per  Madurer.

Pensando a lui si mise a piangere e non smise più. Dopo un po’ sentì  una voce che diceva: “Sakumat,  perché stai piangendo?”. Sakumat, spaventato rispose: “Ma…chi sei tu?” la voce rispose: “Ma Sakumat, non ti ricordi più di me?”.  L’uomo rispose: “Madurer! Ma certo che mi ricordo di te”, continuò: ” Stavo piangendo perché mi manchi”. Il bimbo rispose : “Sakumat, tu devi sapere che anche se sono morto sarò sempre dentro il tuo cuore e ti parlerò sempre finché tu mi vorrai bene” e continuò: ” Avrei una richiesta da farti…potresti immortalare questo momento sull’ultima parete della mia stanza?”. Sakumat rispose: “Ma certo, Madurer, tutto quello che vuoi. Andrò nel palazzo e disegnerò questo momento”.

 

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