Durante la giornata del Social Day, sabato 5 maggio, ho avuto l’opportunità di conoscere persone nuove e di scoprire un luogo a me sconosciuto: il C.O.D.I.C. di Nibionno

In questa mattinata mi sono divertita perché le responsabili ci hanno proposto attività curiose e abbiamo potuto vivere un’esperienza diversa da quelle che svolgiamo quotidianamente. Inoltre le persone che vivono in questa struttura erano simpatiche e accoglienti.

Chiara Vullo

Questa esperienza è stata molto educativa ed interessante perché è stato bello trascorrere questa mattinata con alcune donne a cui serve aiuto e tanto affetto. Sono entrate a far parte di questa grande famiglia del C.O.D.I.C. proprio per questo motivo e perché sono sole. Occorrerebbe loro un aiuto, o anche un’amica con cui parlare trascorrere le giornate. Anche noi ragazzi potremmo, nelle vacanze estive, dedicare loro qualche ora.  Alcuni di noi si sono fermati a pranzo con loro. Grazie all’esperienza abbiamo imparato cosa vuol dire aiutare chi ha veramente bisogno.

  Eleonora Fumagalli

 

Sono andata alla sede di MANITESE per una mattinata di attività del Social Day.

Insieme ad altri miei compagni abbiamo riordinato vari materiali al mercatino dell’usato. Questa esperienza mi ha fatto capire che molte persone quando si rendono conto che un oggetto non viene più usato, decidono di donarlo in beneficienza, piuttosto che buttarlo; questa esperienza, mi ha reso più responsabile e mi ha fatto capire cosa significa aiutare gli altri.

Marina Ratti

 

I collaboratori sono stati soddisfatti del nostro lavoro e ci siamo resi, come volevamo, molto responsabili.

Gli organizzatori inoltre ci hanno dato libertà di agire e grazie a questo fatto, siamo riusciti a fare un lavoro degno delle nostre capacità.

Gli obiettivi dell’associazione Manitese sono fantastici, perché non vogliono che si sprechino gli oggetti, ma che si riciclino per chi ne ha davvero bisogno. Aiutano con la loro opera persone di paesi poveri e senza voce e inoltre molti volontari danno il loro contributo costantemente.

Il nostro lavoro è stato quello di riordinare degli oggetti in deposito, perché i volontari che lavorano non ne hanno il tempo.

Il mio gruppo ha disposto i libri in ordine preciso nello scaffale apposito: noi siamo stati fieri del nostro contributo.

Alessio Esposito

 

Io sono andata alla NOSTRA FAMIGLIA DI BOSISIO, una casa che accoglie tutti i bambini dai 0 ai 18 anni che hanno un handicap.

Inizialmente questa casa era stata costruita per accogliere i bambini orfani del 2° dopoguerra.

Gli anni passavano e Don Luigi Monza capì che c’erano molti altri ragazzi handicappati che anche dovevano iniziare a far parte di questa grande famiglia. La visita per noi ragazzi della scuola è stata una esperienza diversa, perché abbiamo potuto conoscere meglio la storia della struttura, ma soprattutto perché ci siamo sbizzarriti per decorare dei cartelloni che sono stati appesi nei vari reparti dell’edificio dove studiano e giocano o vengono curati ragazzi meno fortunati di noi.

Avremmo voluto passare del tempo con i bambini ricoverati, ma purtroppo non è stato possibile.

Giulia Minosi

 

 

 

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