Sono Martina Siracusano e sono un’alunna che frequenta la 3^B.
In questo articolo vi parlerò di un progetto che la classe sta affrontando dall’inizio dell’anno. Il suo titolo è “Il lungo addio” e il suo fine è quello di rendere il concetto diu morte non come qualcosa di brutto e da evitare, ma come un qualcosa che prima o poi tutti dovremo affrontare.
In un primo momento, non eravamo entusiasti di parlare di questo argomento, ma abbiamo comunque cercato di affrontarlo con serenità.
Il progetto riguarda l’intera classe e coinvolge le professoresse di italiano, arte e inglese. Con ognuna di loro abbiamo affrontato il tema della morte nella prospettiva di ciascuna materia.
In italiano abbiamo letto alcune storie tratte dal libro “Dormono sulla collina” nelle quali i personaggi erano delle importanti figure italiane, politici, scrittori, sportivi, sacerdoti e molti altri, che raccontavano il modo in cui erano morte. Chi era morto negli anni di piombo, chi per colpa del terrorismo, chi per colpa della mafia… Ogni alunno era responsabile di creare “una carta di identità” di due dei personaggi e presentarli alla classe.
Questo percorso non aveva solo un riscontro in italiano, ma anche in storia! Grazie a questo lavoro, infatti, abbiamo capito e compreso il contesto in cui i personaggi sono morti.
In italiano abbiamo inoltre avuto l’occasione di scrivere un tema in cui raccontavamo, tramite un’autobiografia, la vita di una persona a noi cara che ci ha lasciato.
I ragazzi sono riusciti a scrivere delle cose MERAVIGLIOSE pur essendo un lavoro difficile da svolgere!
In arte, invece, abbiamo svolto due lavori: uno di storia dell’arte e uno nella parte pratica.
Per il primo, abbiamo seguito il processo evolutivo della visione e della rappresentazione della morte fino ai tempi moderni. Nella parte di arte pratica, invece, abbiamo creato delle maschere ispirandoci a quelle messicane che vengono create in occasione del “Dia de los muertos” (cioè il giorno in cui vengono commemorati i defunti).
In inglese abbiamo approfondito l’immagine dei cimiteri, le poesie sepolcrali inglesi ed infine l’antologia di Spoon River.
Ognuno di noi ha scritto, in inglese, una poesia o un Haiku (un cortissimo componimento poetico originario del Giappone) o un caviardage (consiste nel prendere un testo e cancellarne le parole, lasciandone solo poche che formino una frase di senso compiuto).
Ma lo sapete che questo progetto è già conosciuto a Costa Masnaga? Ovviamente vi chiederete come…ora ve lo spiego!
Il 30 ottobre noi ragazzi della 3°B siamo stati invitati al cimitero di Costa per leggere delle frasi e dei pensieri scritti proprio da noi nei temi d’italiano, quelli di cui vi ho parlato in precedenza.
Ma prima della lettura abbiamo conosciuto una persona molto importante…il professore Mantegazza!
Il professore Mantegazza è un docente universitario che ci accompagnerà anche nella comprensione di un libro che la classe sta leggendo. Abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo il 30 ottobre, il giorno in cui ci siamo recati presso il cimitero di Costa Masnaga.
Quel pomeriggio siamo arrivati circa 30 minuti in anticipo e, dopo le presentazioni, abbiamo svolto un’attività interessante. Abbiamo, infatti, osservato il cimitero in tutti i suoi aspetti: le sue tombe, le sue immagini, le sue scritte…Secondo me e gli altri ragazzi è stato molto interessante anche grazie al fatto che il prof. Mantegazza aggiungeva delle visioni personali del proprio passato.
Oltre che al docente universitario erano presenti anche la prof. Mauri (la professoressa di Italiano, storia e geografia) e la prof. Perego (l’insegnante di arte) che avevano svolto con la classe i lavori che vi ho presentato prima.
Dopo un’accurata osservazione del cimitero era giunto il momento di leggere i temi, eravamo molto emozionati e anche preoccupati…la gente era molta, sia cittadini, ma anche i bibliotecari, altri docenti, la preside e addirittura la sindaca di Costa!
Ognuno di noi ha letto la propria parte e siamo stati BRAVISSIMI! Anche grazie all’aggiunta di riflessioni da parte del prof. Mantegazza.
È stato un momento molto bello per noi ragazzi che eravamo, si leggeva dagli occhi, molto interessati alle letture dato che erano frasi scritte proprio da noi!
Dopo la nostra lettura, che è stata apprezzata e ringraziata dai docenti, dalla preside e dalla sindaca, proprio quest’ultima ha pronunciato un discorso incentrato sul Covid e sulle perdite che ha portato, un discorso molto commovente, pronunciato con le lacrime che le bagnavano il viso.
Dopo la sindaca ha parlato anche don Adriano e dopo il suo discorso abbiamo letto le testimonianze dei cittadini che avevano fatto proprio come avevamo fatto noi: avevano scritto delle frasi o dei pensieri rivolti alle persone che non ci sono più.
È stato un pomeriggio davvero bello, che ci ha fatto conoscere meglio “l’altra città”, la città delle persone che non sono più in vita.
Ovviamente il progetto non si ferma…i ragazzi della 3^B hanno ancora tante cose da fare e questo è solo l’inizio!
Ci tenevo a dirvi una cosa: mi rendo conto che questo progetto, visto da fuori, può sembrare macabro e “brutto”, ma, credetemi, è davvero educativo e ci fa riflettere più apertamente sulla morte.
È tutto da Martina della 3^B e mi raccomando…continuate a seguirci!