Non sai da chi andare quando hai problemi che ti sembrano irrisolvibili? Non ti preoccupare.
Per tutti i ragazzi della scuola Don Bosco c’è la possibilità di poter andare da una psicologa: la dottoressa Luisa Bono. Gli incontri con lei si svolgono all’interno dell’istituto scolastico, in una stanza dove ci sono solamente la psicologa e l’alunno.
Lei accoglie tutti gli studenti con un immenso sorriso e si può tranquillamente darle del tu.
IL SUO “IDENTIKIT”
NOME | LUISA (LULI, PER GLI AMICI) |
COGNOME | BONO |
ANNI | 34 |
PROFESSIONE | PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA |
HOBBY | LEGGERE E PASSEGGIARE CON NINA (LA SUA CAGNOLINA) |
FILM PREFERITO | MARY POPPINS (FIN DA QUANDO ERO BAMBINA |
PIATTO PREFERITO | LASAGNE |
LE ABBIAMO RIVOLTO QUALCHE DOMANDA E ABBIAMO SCOPERTO CHE…
- Cosa fa in generale uno psicologo? Come cerca di risolvere i problemi?
Lo psicologo si occupa di aiutare le persone, bambini, ragazzi e adulti ad affrontare momenti di vita particolarmente faticosi in cui sembra mancare la possibilità di trovare il modo, il tempo e lo spazio per fermarsi e riprendere le energie per proseguire. Fornisce un “luogo” per comprendere le emozioni e i pensieri, attivando le strategie che in realtà ognuno di noi ha, ma che in quei momenti difficoltosi sembrano mancare.
- Come si diventa psicologi?
Per essere psicologi bisogna conseguire la laurea in psicologia all’università; ci sono diversi indirizzi: nello specifico io ho conseguito una prima laurea triennale in “Scienze tecniche psicologiche”, a seguire una laurea specialistica in “Psicologia dello Sviluppo e dei Processi Educativi”. Oltre alla laurea che ti porta a diventare psicologo, è possibile diventare anche psicoterapeuta, frequentando una scuola di specializzazione, io mi sono specializzata presso la scuola di Milano “Studi Cognitivi” e sono una psicoterapeuta cognitiva comportamentale.
- Cosa le piace di più del suo lavoro?
La parte che preferisco del mio lavoro sono i progetti con i bambini e i ragazzi e l’aspetto che mi dà più soddisfazione è vedere che i ragazzi si sentano liberi di poter parlare delle loro emozioni e delle loro fatiche e insieme trovare un nuovo modo per stare bene.
- Come si svolgono gli incontri con lei?
All’interno dello sportello i ragazzi possono avere uno spazio di ascolto, totalmente rivolto a loro, in un contesto di non giudizio e riservatezza. Per poter accedere ai colloqui è necessario inviare una mail al mio account istituzionale, dopo di che verrà indicato il giorno e l’ora per incontrarci.
- Cosa vuole dire agli alunni che sono in difficoltà, ma che hanno timore a esporre a qualcuno i loro problemi? Perché non devono avere paura di venire da lei?
Agli alunni in difficoltà, ma che hanno timore ad esporre i loro problemi vorrei dire che tutti noi attraversiamo dei periodi di sofferenza, purtroppo tanti eventi di vita che ci accadono possono essere fonte di fatica, non bisogna aver timore a chiedere aiuto, anzi, chiedere aiuto è una forma di coraggio. Il problema non siamo noi, ma quello che ci accade intorno.
Quando sentiamo un peso, parlarne ci fa stare meno soli, ci dà anche la possibilità di vedere delle nuove vie che magari fino a quel momento non eravamo in grado di vedere, come se indossassimo delle lenti nere che ci fanno vedere tutto più scuro, tutto più negativo. Il lavoro che viene fatto durante questi incontri è anche questo…cambiare le lenti con cui vediamo noi stessi, il mondo e le altre persone.