Riceviamo in redazione e pubblichiamo le lettere scritte dalle classi 2A e 2D al Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella.
CLASSE 2^A
Egregio Signor Presidente,
siamo i ragazzi della classe 2^ A della scuola secondaria “Don Bosco” di Costa Masnaga (LC). Le scriviamo questa lettera dopo aver letto in classe un articolo tratto dall’Internazionale, riguardante la guerra in Ucraina. Ultimamente discutiamo spesso in classe di questo argomento: è giusto che anche alla nostra età si sappia cosa sta succedendo nel mondo.
Considerando il fatto che abbiamo vissuto un periodo difficile, a noi tutti nuovo e sconvolgente, dovuto alla pandemia (con il lockdown, le quarantene, il distanziamento, la DAD) ci sembra doppiamente assurdo iniziare ora una guerra.
L’Ucraina è soggetta a bombardamenti da oramai tre mesi: è tristissimo vedere come l’attacco russo distrugga case, scuole, ospedali, grandi città e intere famiglie. Ci addolorano le decisioni del presidente russo Putin che sta invadendo un Paese straniero con estrema violenza, con lo scopo di ricostruire l’impero russo. Ma sappiamo che lui non è il popolo russo, anzi, sta nascondendo al suo Paese ciò che realmente accade: la stampa russa, così come le emittenti radiofoniche e televisive e i social non si possono esprimere liberamente. Abbiamo saputo cosa è successo ad Aleksej Naval’nyj.
Leggiamo anche che sono state rubate da parte dell’esercito russo sostanze tossiche in seguito alla conquista della zona di Chernobyl, che nella città di Bucha sono stati trovati i corpi di tantissimi civili ucraini torturati, che muoiono anche i bambini, che i soldati russi vengono obbligati a sparare contro i civili e che pur di tornare in patria loro stessi si feriscono, sparandosi alle gambe e ai piedi. Inoltre l’economia europea adesso è ancora più in difficoltà, perché la Russia è il nostro maggior fornitore di gas e petrolio e l’Ucraina ci forniva molto grano.
Ci sembra una montagna di problemi che si aggiungono ai tanti che già c’erano. Spesso ci sentiamo tristi e sfiduciati.
Noi possiamo inviare vestiti, cibo, giocattoli e materiale medico e scolastico a chi ne ha bisogno. Ci sono famiglie da accogliere, bambini da adottare e c’è bisogno di lavoro per gli adulti che arrivano. L’Europa dovrebbe accogliere, oltre agli Ucraini, anche i russi che rifiutano la guerra e che rischiano ogni giorno la vita e anni di carcere per il semplice motivo che pongono al di fuori delle loro case dei fiori in onore degli ucraini.
È difficile capire come mai uno Stato così grande e ricco di armamenti come la Russia non sia ancora riuscito a conquistare l’Ucraina, ma per noi è decisamente più complicato capire come possono alcune persone dare più valore al denaro e al potere che alla vita delle persone. Cosa hanno imparato certi “potenti”dalla storia? Niente? Perché persone comuni devono morire solamente per l’egoismo di qualcuno o perché hanno un’altra opinione? Putin si sta comportando come Hitler. Inoltre, si fermerà solo alla conquista dell’Ucraina o proseguirà anche con gli altri stati confinanti? Purtroppo sono domande a cui nessuno può rispondere ed è anche questo un altro dei motivi che ci rendono più preoccupati. Sappiamo di essere fortunati a vivere in uno Stato democratico dove c’è libertà di parola, di stampa e di opinione , al contrario della Russia.
La ringraziamo per il Suo lavoro e per essere sempre portavoce di chi vuole la pace. Con questa lettera, vogliamo anche noi farLe sentire la nostra voce: nel 2022 la parola guerra non deve più esistere.
Cordiali saluti,
Le ragazze e i ragazzi di 2^A
CLASSE 2^D
Egregio Presidente Mattarella,
siamo gli alunni della classe 2^D della scuola secondaria di I grado Don Bosco di Costa Masnaga (LC).
Le scriviamo per parlarLe della guerra tra Russia e Ucraina e per condividere con Lei le nostre “pretenziose” richieste e il nostro parere di tredicenni che non si sono mai preoccupati di una possibile guerra.
Siamo molto contenti e orgogliosi che l’Italia stia ospitando famiglie ucraine in difficoltà, ma proprio in classe abbiamo letto un articolo tratto dalla rivista “Internazionale” di un giornalista danese, che ci ha fatto capire che possiamo fare molto di più. Infatti la Danimarca ha proposto di indire un referendum per aprire le proprie frontiere anche ai disertori russi che non vogliono uccidere i loro fratelli ucraini; questo è quello che vorremmo proprio noi: ospitare ucraini, disertori russi e bielorussi di tutte le età nei vari Paesi dell’Europa secondo le disponibilità dei singoli Stati, anche attraverso raccolte fondi, perché il nostro nemico non è la Russia, ma Putin.
Collegandoci al discorso dell’ospitalità, abbiamo anche trovato dei fatti contrastanti: si parla molto di questa guerra perché è vicina a noi e tocca in modo negativo la nostra economia e la nostra società ma, ad esempio, delle guerre in Africa raramente ci curiamo. Mentre gli ucraini vengono accolti a braccia aperte, i profughi africani vengono lasciati nelle baracche e molte volte derisi, subendo del razzismo; quindi ci rivolgiamo a Lei per dirLe che è il momento che tutti gli italiani aprano gli occhi e il cuore, perché seppur diversi per usi, costumi e collocazione geografica entrambi i popoli scappano da una guerra o comunque da una situazione insostenibile nei loro Paesi.
Abbiamo pensato poi a delle idee per il nostro Paese, ipotizzando che, se la guerra dovesse andare avanti, ci potremmo trovare in grosse difficoltà economiche; per questo Le proponiamo di ripercorrere i passi fatti tornando quindi a parlare dell’Agenda 2030, per produrre energie rinnovabili e pulite che oltre all’economia aiuterebbero anche il nostro pianeta.
Alcuni di noi hanno notato come nel nostro Paese ci siano molti disoccupati che si potrebbero aiutare iniziando a sfruttare meglio i campi incolti e tornando quindi a produrre con orgoglio più materie prime di qualità, come solo noi italiani sappiamo fare.
Questi sono i pareri che sono usciti ponendoci delle domande in classe e proprio per questo vorremmo porLe a Lei: abbiamo ignorato i segnali della guerra? Putin userà armi più potenti? Se dovesse vincere si fermerà all’Ucraina?
Le proponiamo tutte queste domande e la condivisione delle nostre idee, per sapere se arriveremo alla PACE perché tutto il mondo la desidera e Lei per primo ha affermato che questa è possibile e doverosa e che per ottenerla bisogna essere solidali, come lo siamo stati durante la pandemia.
La nostra lettera si conclude qua; noi ragazzi siamo perfettamente consapevoli che le nostre idee nel mondo della politica sono come puntini nel cielo infinito, ma ad illuminare la notte i puntini sono migliaia!
Perciò la ringraziamo in anticipo per l’attenzione, nella speranza che questa lettera arrivi a destinazione nel suo cuore.
Distinti saluti,
Le ragazze e i ragazzi della 2^D