Riceviamo in redazione e pubblichiamo la lettera scritta dalla professoressa Maria Chiara Dall’Olio ai suoi alunni di 2^D.

La mia seconda D

Inizio anno scolastico 

Onestamente non ricordo la mia sfolgorante entrata nella 2^D. Ho delle sensazioni: quelli che mi sembravano centinaia di occhi e orecchi che aspettavano, nemmeno tanto benevolmente, ciò che avrei fatto e detto; sorrisini nascosti ad ogni doppio senso; espressioni che dicevano “Dov’è la mia prof di italiano di prima?”. 

Già, perché cambiare la professione di italiano e trovarsi in una classe con nuovi compagni non è poi così piacevole, specialmente all’inizio. Figuratevi come stavo bene io “la nuova profe”, “l’intrusa”.

Comunque sia dopo un’attenta valutazione da entrambe le parti ci siamo piaciuti….almeno a me gli studenti della 2^D sono piaciuti!

A metà percorso

Non tutti gli studenti vengono per nuocere (anche se alcuni ce la mettono tutta) e in primo banco proprio davanti alla cattedra ho “Bad Burger” meglio conosciuto come l’Errorista, perché si è assunto il gravoso compito di segnare su un foglio tutti gli errori che io commetto quando parlo e spiego. Intendiamoci, per dovere di cronaca, gli errori sono quelli di pronuncia……perché se dicessi che Dante è nato in Africa probabilmente non se ne accorgerebbe! 

Sempre l’Errorista sembra posseduto da una fame atavica perché, cascasse il mondo, tutti i giorni alle 10.30 mi sento rivolgere la fatidica domanda: ”Prof, possiamo fare merenda?”. Ed io, ugualmente posseduta da un sonetto di Petrarca, rispondo: “Un attimo, per favore”. Troppo tardi: Bad Burger ha già aperto il suo contenitore addentando una mela o una banana.

Posizionato dietro al sopraddetto alunno c’è Adam o Alan (oh mamma! Come si chiama….siamo arrivati alla fine dell’anno e ancora lo confondo con uno studente di classe prima…….non starò per caso invecchiando?!!!!!).

Di fianco all’Errorista, sempre in prima fila, c’è un altro elemento parecchio strano. L’ho soprannominato il “Finto muto” perché sembra timido, silenzioso, arrossisce quando gli si rivolge la parola ma……attenzione: la trasformazione avviene magicamente in giardino durante la ricreazione. Il dottor Jekyll e mister Hyde erano un bluff al suo confronto: salta, urla, corre, gioca e torna in classe sudato marcio per riprendere le sue sembianze di……Finto muto.

Di fianco alla porta, inginocchiato sulla seggiola o sdraiato sul banco, con la mascherina perennemente abbassata c’è la Piccola Vedetta Lombarda, che ha il compito di avvertire i compagni dell’arrivo degli insegnanti. E’ un essere abbastanza innocuo, ma incredibilmente fastidioso se non fosse che mi ha supportato per tutto l’anno con le sue competenze tecnologiche, per me inarrivabili.

Nella seconda D ci sono anche altri personaggi di rilievo che meritano di essere almeno citati: quello che vuole parlare “aulico”, quello dal sapere enciclopedico (lo consulto come consultassi Wikipedia), quello perennemente in ansia ma bravissimo a giocare a calcio, quello che vuole diventare un esperto in informatica ma mi ha fatto disperare quando cercavo di fargli capire la grammatica…….

Ma la parte della seconda D che preferisco è certamente quella femminile: silenziosa quando occorre, sempre attenta e studiosa. Queste ragazze sono fantastiche: attenzione, non sono perfette ma intervengono alzando la mano e, soprattutto, potrei proporle per la beatificazione solo per aver sopportato i loro colleghi maschi, rumorosi e a volte intolleranti al limite della maleducazione.

Bilancio di fine anno

Sono contenta di essere stata l’insegnante di lettere di questi 22 adolescenti, a volte in preda allo stordimento ormonale ma ancora con uno sguardo puro e ingenuo sulla vita? Senza dubbio sì, sono molto contenta di averli conosciuti e guidati per un anno verso una maggiore conoscenza di se stessi e degli altri. L’importante però è che siano contenti loro, uomini e donne di domani.

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