Frankenstein, Dracula, Dr. Jekyll e  Mr. Hyde… solo per citarne alcuni dei tanti libri che scrittori geniali hanno scritto pazientemente, ispirandosi a persone reali o a immagini fantasiose. Personalmente adoro questo tipo di letteratura, perché ti fa risolvere misteri e crimini, ti fa immedesimare nel personaggio, buono o cattivo e alla fine del racconto puoi chiederti: Quali sono i romanzi gotici più famosi?

FRANKENSTEIN:

A proposito di libri scritti pazientemente, la scrittrice dilettante Mary Shelley ha fatto l’esatto contrario. Alla fine del ‘700,  lei sposa Percy Shelley, un celebre scrittore e poeta di quel tempo. Un giorno, mentre erano in una località di lago Svizzera con alcuni amici, fecero una scommessa: entro tre giorni dovevano scrivere qualcosa di pauroso, poesia o racconto. Il marito scrisse una poesia, un loro amico scrisse un piccolo libro intitolato:” The Vampire” che non diventò famoso. Dal canto suo, Mary, non aveva idee. La terza notte, però, le venne un’idea: Frankenstein. 

Victor Frankenstein era uno scienziato di Ginevra, a cui era morta la madre. Lui va quindi a Ingolstadt, per studiare anatomia. Lì, scopre che con l’elettricità si possono riportare in vita i morti. Va allora nei cimiteri affollati a causa del colera, e, con le parti del corpo dei defunti, mette insieme una creatura a cui non dà nome: “VIVI!”, questo grida prima di animarlo. E’ più forte, non sa parlare e, soprattutto, la gente lo maltratta perché è molto brutto. Il mostro uccide quindi la famiglia di Frankenstein, che morirà in una nave diretta al Polo Nord, comandata da un capitano dilettante.

DRACULA:

Ad ogni poeta la sua musa. Sapevate che Bram Stoker, scrittore inglese di fine ‘800, si è ispirato al vero principe Vlad III di Valacchia? Beh, ora sì. Ma ora, parliamo del diario più famoso del mondo. Non perché lo scrittore scrive la sua storia nel castello del Conte, ma perché lo fa Jonathan Harker, il protagonista buono della storia. Lui è infatti un giovane notaio, un borghese che va in Transilvania dal Conte Dracula, un vampiro (ovviamente immortale e con poteri sovrannaturali) che ha rifiutato Dio perché sua moglie era morta suicida. Comunque, il giovane Harker non sa della vera natura dell’aristocratico e va tranquillamente nella reggia. Dopo alcuni avvenimenti quali la scoperta dell’oscuro segreto, lui riesce ad evadere, mentre il conte, nella sua forma ringiovanita, vampirizza Mina, la fidanzata di Jonathan, e Lucy, un’amica.  L’ultima morirà, ma la prima no perché un gruppo di borghesi uccide Dracula. 

Questo romanzo non è solo un horror acclamato, ma anche un romanzo romantico e, soprattutto, un romanzo sociologico: in quei tempi, la borghesia stava acquisendo potere, mentre l’aristocrazia, come nel libro, viene sconfitta, viene uccisa nelle tenebre e nella paura.

 

DR. JEKYLL E MR. HYDE

Ho già citato misteri, crimini e immagini misteriose? Allora vi ho fatto un riassunto del celeberrimo libro dello scrittore di Edimburgo ottocentesco Robert Luis Stevenson, LO STRANO CASO DEL DR. JEKYLL E DI MR. HYDE, o, come lo chiamano tutti, Dr. Jekyll e Mr. Hyde. La storia, ambientata nella Londra di metà ‘800, inizia con un lord che racconta a suo cugino, l’avvocato Utterson, di una strana porta situata dietro la casa di Jekyll, un chimico rispettato e benestante. Racconta che una notte, ritornato dal lavoro, si incrocia con una bambina che corre a perdifiato. La piccola inciampa, e un uomo, basso, abbastanza giovane e deforme, la calpesta. Il lord lo ferma e gli chiede il nome:” Il mio nome è Mr. Hyde“, gli dice. Egli entra poi nella famigerata casa, e prende un assegno a nome di Dr. Jekyll. Utterson, dopo aver sentito la storia, indaga. Dopo scioccanti avvenimenti quali omicidi, sparizioni e lo strano nome, Dr. Jekyll, sul punto di morire, dice queste parole:

” Da bambino sono sempre stato un bambino tranquillo. Cresciuto, volevo che gli umani si potessero “dividere”, mostrare l’altro lato della medaglia. Inventai quindi una pozione che poteva separare il nostro lato buono da quello cattivo. La provai, ma ahimè, fu la mia rovina. La parte cattiva non si era mai mostrata, quindi era più giovane. Era malefica. Volevo uccidere. Gli diedi il nome di Mr. Hyde, ma la pozione non funzionava più, dovevo moltiplicare o addirittura triplicare la dose per tornare nuovamente Jekyll. Un giorno, però, la polvere che usavo per il mio intruglio finì. Uccisi il povero nobile con il mio bastone da passeggio, e da lì mi rifugiai nella mia cantina, senza uscire. Avevo paura della gente. Hyde ha preso il sopravvento, e non mi interessa cosa farà dopo, se verrà giustiziato o scapperà, ma io, Dr. Jekyll, muoio qui.

Henry Jekyll.

Questo libro è uno dei miei preferiti, non solo perché è un intrigo di misteri, un insieme di paura ma anche perché è un horror psicologico. I due protagonisti, infatti, rappresentano la bipolarità.

Beatrice Pini.

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