Barbiana 2040 è il nome di una nuova Rete di scuole ispirata alla pedagogia di Don Milani a cui il nostro Istituto ha deciso di aderire insieme ad altri di tutta Italia che sperimentano, come noi, la scrittura collettiva.

A partire dal 2020  alcune classi della nostra scuola  hanno iniziato il progetto “Scrittura collettiva”, 2 ore alla settimana, prendendo spunto dal modo di insegnare di Don Milani.

Nel secondo quadrimestre dello scorso anno è arrivato ad aiutarci Edoardo Martinelli, ex studente di Barbiana, che ha fatto da mentore in questo percorso a due classi della scuola media e ad altre della scuola primaria.

Così, dopo due anni di scrittura collettiva, io e dei miei compagni, accompagnati dai nostri genitori, e un gruppo di insegnanti ci siamo proposti  per assistere e partecipare al convegno “Barbiana 2040”, che si è tenuto sabato 1 ottobre a Borgo San Lorenzo (Fi). C’ero anch’io.

Siamo partiti la mattina presto per fare prima una tappa alla casa natale di Giotto,  situata sul colle di Vespignano, non molto lontano da Firenze. Dopo una visita ci siamo spostati verso la sede in cui si sarebbe tenuto il convegno.

Oltre ai rappresentanti delle varie scuole erano presenti Edoardo Martinelli, Simone Casiraghi,  un giornalista che ha deciso di seguirci in questo percorso, la dirigente dell’istituto di Sorisole, scuola capofila della Rete, e un professore dell’Università della Calabria, che presentavano il tutto . La sala era gremita di professori, genitori e ragazzi, sia quelli delle scuole della Rete sia ragazzi dell’ istituto tecnico  che ha prestato la sala, incuriositi dall’ iniziativa.

Il convegno si è tenuto fino alle 19:30 circa e si sono alternate le testimonianze di alcune insegnanti di scuola primaria che raccontavano la reazione e l’approccio degli alunni a questo particolare modo di insegnare con quelle di professoresse di scuola media che spiegavano il lavoro dei ragazzi  e mettevano in evidenza le loro competenze, sia individuali sia di classe. Anche io e un mio compagno, Davide, siamo stati chiamati sul palco accanto alle due professoresse che ci accompagnavano. Inizialmente eravamo molto nervosi e, anche se avevamo visto parlare altri ragazzi più piccoli di noi, non eravamo per niente tranquilli. L’esperienza che ho condiviso col pubblico in sala riguardava una discussione, affrontata mesi prima con i miei compagni di classe, riguardante le verità assolute o relative, il fatto che una verità, un pensiero, è assoluto finchè non viene smentito da una nuova scoperta, che prende il posto di realtà assoluta trasformando l’altra in relativa. Abbiamo entrambi, io e Davide, raccontato di quanto abbiamo visto la nostra classe crescere con l’aiuto di questo progetto.

Il tema principale del congresso era l’dea che il metodo della lezione frontale diffuso in tutto il mondo spegne la voglia di imparare, invece la scrittura collettiva insegna a partire da aneddoti e fatti reali raccontati da ogni membro della classe, in modo tale che ognuno può imparare dall’altro, come gli studenti imparano dal professore così il professore impara dagli studenti e ogni alunno può scoprire qualcosa grazie all’esperienza del suo coetaneo.

Questo metodo di insegnamento deve diffondersi prima che sia troppo tardi,  per questo il nome, della Rete e del convegno, ” Barbiana 2040 “,  perchè entro il 2040  o, si spera, prima, bisogna riuscire a trasmettere il bisogno di questo riscoperto metodo di insegnamento.

Con la chiusura del convegno non finiva tutto. La sera stessa gli studenti dell’ istituto “Giotto Ulivi “, sede del convegno, hanno offerto a tutti i partecipanti una deliziosa cena compresa di dolci e piatti tipici, con l’ accompagnamento di una band composta dai ragazzi dello stesso istituto.

Il mattino dopo siamo partiti in pullman per visitare la scuola di Barbiana, per un tratto a piedi. Al cimitero, poco sotto la scuola, abbiamo sostato presso la tomba di Don Milani per ascoltare gli aneddoti di alcuni suoi ex studenti che ci accompagnavano. Arrivati alla canonica, abbiamo girato per le poche stanze , la scuola, l’officina, la chiesa, in libertà, ascoltando tutto ciò che le “guide”, gli ex studenti, trovavano di interessante da raccontare, recuperando vecchi ricordi d’infanzia.

Per me era la seconda visita a Barbiana. La stessa gita, infatti,  era stata organizzata a maggio 2022 per tutti gli alunni, della scuola primaria e della scuola media, che avevano intrapreso il percorso della scrittura collettiva.

Arianna Terranova 3B

 

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