Il 25 novembre è stata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Di solito per simboleggiare questa giornata si usa il colore rosso, che indica il male, il sangue versato da tantissime donne in tutto il mondo. All’ingresso della nostra scuola sono appese delle scarpe rosse, che rappresentano il percorso di ogni singola donna verso la libertà dalla violenza. Questa giornata porta a riflettere profondamente su un fenomeno in costante aumento e che affligge anche l’Italia: il femminicidio.
Nel 2022 sono state uccise nel nostro Paese 120 donne e la colpa è del partner o ex nei 54,8 dei casi.
Le donne che subiscono violenze sembrano essere sempre di più, specialmente in ambito domestico. La maggior parte delle vittime infatti subiscono maltrattamenti dal marito, compagno o fidanzato, ed è proprio a causa di questo legame di interdipendenza, di amore e odio, che spesso si innesca che non fanno in tempo a rivolgersi alle persone giuste.
Un tempo le donne non avevano gli stessi diritti degli uomini, per esempio il diritto di voto, ora l’hanno conquistato, ma ancora le donne che partecipano alla vita politica sono in numero inferiore rispetto agli uomini. A volte viene detto che le donne sono deboli, sono meno capaci ecc. Vengono giudicate anche negli sport, se una donna fa calcio i ragazzi dicono che è scarsa e se sbaglia un tiro, un palleggio ecc. viene presa in giro, dico questo perché anche a me è successo. Tutti esempi di una parità ancora da conquistare. E finchè non ci sarà vera parità sarà difficile vincere il problema della violenza sulle donne.
In Italia le 4 regioni con più femminicidi sono: Lombardia (17,2% del totale), Emilia Romagna con il 8,8%, Piemonte e Lazio ( entrambe 8,4%).
La violenza non si ferma neanche a Natale perché una donna é stata uccisa dal marito il giorno della vigilia e ha lasciato i suoi figli che erano anche piccoli.
Per me questa giornata é davvero importante perché ci fa ricordare tutte le donne uccise dalla violenza, che non vanno dimenticate.
Zineb Lazzaoui, 2B