Il 3 marzo scorso noi alunni di classe seconda e terza al teatro dell’oratorio abbiamo assistito a uno spettacolo sulla mafia. Lo spettacolo, proposto dalle amministrazioni comunali di Costa Masnaga, Bulciago e Nibionno, parlava di alcuni delitti e complotti mafiosi, ma anche di eroi.

Un eroe di cui ci hanno parlato era Peppino Impastato: lui, insieme a degli amici,  diede vita a una radio che condannava la mafia e anche i suoi familiari mafiosi, in particolare suo zio Tano, detto “Tano Seduto”, che controllava il traffico di eroina. Per quello che Peppino diceva, in una notte gli investirono il padre e nel 1965 fu ucciso lui stesso dalla mafia, che fece esplodere la sua auto. 

Un’ ingiustizia che rimane irrisolta ancora oggi è quella di un ragazzino di 12 anni, Giuseppe Letizia, che  una notte vide due mafiosi uccidere un uomo. La mattina seguente il padre ritrovò il ragazzo con la febbre e delirante, che sussurrava frasi strane: “l’hanno ucciso, fatto a pezzettini , morto , squartato…”. Il padre allora lo portò subito in ospedale, dove gli diedero un calmante, che invece di aiutarlo lo portò alla morte.

Una terza storia era quella dell’attentato al Rapido 704, che il 23 dicembre 1984 ha causato la morte di tante  persone innocenti.

Queste sono storie che, lette in un teatro con il sottofondo della melodia di un violoncello possono sembrare un po’ noiose, ma, se ci pensiamo bene, sono storie di eroi coraggiosi e di morti ingiuste che ci raccontano cos’è veramente la mafia.

Pietro Riva 2A

 

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