Sabato 28 gennaio si è tenuto il terzo sabato tematico dell’anno, che ci ha presentato un tema a noi conosciuto ma sempre importante da commemorare: la giornata della memoria.
Come nella giornata del 27 gennaio si ricordano le vittime dell’Olocausto, così abbiamo fatto anche noi. La giornata è stata costruita in modo diverso tra prime, seconde e terze, dunque il mio compito è quello di raccontare com’era strutturato il sabato per le classi terze.
Entrati in classe la professoressa ci ha raccontato, riassumendolo, il programma della giornata, ma ad interromperla sono stati i ragazzi del gruppo teatrale che sono entrati in classe vestiti da soldati… e ci hanno trattato come se fossimo degli Ebrei deportati. Urlandoci contro ci hanno dato la stella di David che poi noi avremmo dovuto attaccarci ai vestiti. Poco dopo gli stessi “soldati” ci hanno “scortato” in diverse aule, dove abbiamo assistito a toccanti messe in scene, una serie di racconti di uomini e donne che hanno lottato contro gli avvenimenti della seconda guerra mondiale: un tuffo nel passato, tra storie diverse che avevano in comune il coraggio e la forza di lottare, ciascuno con i propri mezzi. Abbiamo visto infatti piccoli estratti della vita di alcuni eroi: Gino Bartali e la sua bicicletta, che salvarono la vita a moltissimi Ebrei; un comico famoso che è riuscito a smuovere le coscienze con il suo umorismo; due fratelli tedeschi che senza paura e vergogna hanno fatto circolare milioni di volantini contro la guerra e contro il nazismo, ed altri ancora. Nessuno di loro lo ha fatto per la gloria ma per la giustizia e la pace nel mondo.
Tornati in classe dopo questo spettacolo, a parer mio da pelle d’oca, abbiamo ascoltato i racconti di un esperto sui campi di concentramento, su quei luoghi infernali che hanno fatto da sfondo alle atrocità commesse o subite da uomini come noi.
Dopo l’intervallo abbiamo avuto l’opportunità di assistere alle memorie di una donna ucraina riuscita a scappare dalla guerra con suo figlio e la madre. Un esempio che si collega agli eventi passati e che allo stesso modo ci spinge a non dimenticare e a riscoprire valori spesso dimenticati, come l’umanità e il buon senso. La donna ucraina ha avuto molto coraggio a raccontare dei fatti sconvolgenti, che avvengono in un contesto in primo piano in quest’ultimo periodo. Abbiamo sentito e visto, grazie alla presentazione da lei portata, molto più di quello che i telegiornali ci raccontano. E’ anche vero che non potremmo mai immedesimarci a 360° nei suoi racconti, ma la sincerità con cui ci ha raccontato la paura di una bomba, i bunker sotterranei, l’ansia per il marito ancora in quelle terre ha sicuramente smosso il nostro cuore.
Dopo questi racconti ci siamo cimentati in un’attività creativa realizzando dei segnalibri sul tema della giornata della memoria, prendendo spunto dalle storie ascoltate anche nella settimana precedente.
Posso con tutta sincerità affermare che è stato un sabato che non è caduto nel banale e nel ripetitivo, come può accadere, ma ha ripreso storie passate intrecciandole alle tragedie attuali, lasciando anche a noi ragazzi lo spazio per mettere in mostra talenti e creatività relativamente al tema della Memoria.
Sveva Comi 3D