Anche quest’anno, dal 25 giugno al 2 luglio, a Lignano Sabbiadoro torna l’appuntamento con Habawaba, un torneo internazionale di pallanuoto tra ragazzini provenienti da tutto il mondo. L’anno scorso alcune squadre sono arrivate in aereo dall’Egitto, alcuni dal Brasile, dal Cile, altri con la nave dalla Grecia, dal Principato di Monaco…. Molto particolari i ragazzini del Singapore, sempre molto attenti, ordinati e disciplinati.
Per ora sono più i club stranieri di quelli italiani a essersi iscritti all’edizione 2023.
Tra le italiane c’è anche la mia squadra, la Rapni (Rappresentativa PallanuotoItalia): siamo un gruppo di ragazzi lombardi, tutti nati nel 2010, selezionati tra i giocatori del Campionato di Lombardia e Triveneto. Una vera fortuna e un onore, poter partecipare per la seconda volta a questo torneo. 
Siamo tutti ospiti di un enorme villaggio con tante piscine olimpioniche ed è davvero bello camminare tra i viali e sentire parlare le varie lingue del mondo. 

Habawaba è un’esperienza molto bella ma non sempre facile, sia fisicamente che psicologicamente. Le ore di allenamento sono tantissime. La fatica nelle partite è davvero tanta perchè ce la devi mettere tutta, Tu per primo desideri vincere e la disciplina è ferrea. A Lignano c’è tanto agonismo. Tutti vogliono vincere e gli allenatori mettono in campo solo gli atleti migliori, per cui spiace vedere alcuni tuoi amici e compagni giocare magari poco poco.

L’anno scorso da Bosisio siamo partiti in 5 per giocare all’Habawaba. Ci siamo preparati a Treviglio nei mesi precedenti con un allenatore molto severo ma anche molto bravo tecnicamente. E’ stato anche campione del mondo nella categoria U20. Si chiama Gaetano Del Giudice ed è originario di Pozzuoli, “figlio d’arte” come si dice, ovvero con zii e cugini grandi campioni della pallanuoto che gli hanno insegnato tante cose.

Mi ricordo ancora quei giorni di grande tensione, Non era facile giocare le partite che avevano regole diverse dal solito. Ad esempio, se qualcuno tocca un avversario ad Habawaba viene espulso oppure c’è la regola che non si può stare tra i pali della porta nei 5 m per più di 5 secondi, se no è rigore. In genere, nei nostri campionati seguiamo regole diverse. Toccarsi tra avversari è normalissimo, se non addirittura inevitabile.

In neanche una settimana, sono riuscito a fare una ventina di goal, uno anche a un portiere del Monaco che non aveva subito reti fino a quel momento e devo dire che ne ero soddisfatto.

Ricordo ancora con emozione la partita contro il Bari, in cui mi era stato chiesto di giocare come “effetto a sorpresa”, perché il nostro allenatore assolutamente non poteva perdere quella partita, giocata contro la squadra che aveva allenato lui fino a poco tempo prima. 

Un’altra cosa speciale che ricordo di Habawaba è la tifoseria che li si scatena. Sono pochi i genitori che riescono ad accompagnare i figli ma quei pochi che ci sono ce la mettono tutta a fare il tifo con tamburi e trombe. Il Monaco forse ha un po’ esagerato: sembrava avesse portato il corpo musicale.

Stavamo andando benissimo, ma uno di noi, durante la parte più bella del torneo, è risultato positivo al covid-19 e così siamo tornati a casa, qualificati nel girone silver, dove saremmo arrivati sicuramente primi. 

Devo dire che da Habawaba ho portato a casa tanta esperienza e tanta gioia per avere avuto l’opportunità di confrontarmi con pallanuotisti  della mia età di tutto il mondo .

Non vedo l’ora che arrivi il 25 giugno! Chi fosse interessato al festival, può trovare tutte le info sul sito dedicato.

Ismaele Duca 2D

 

 

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