Salve a tutti, con questo articolo oggi vorrei raccontarvi il particolare percorso di un alunno della nostra scuola verso le scuole superiori.
L’alunno in questione si chiama Ser, frequentava la classe 3^B della nostra scuola e nella prima metà di questo anno scolastico gli è stata offerta la possibilità di cambiare scuola per ragioni di età.
Tutto è iniziato dalle considerazioni dei professori, che avevano visto e capito la situazione del ragazzo in questione; era, infatti, diventato molto più chiuso, le sue relazioni sociali con le persone della classe erano peggiorate, insomma, si vedeva che non si trovava più bene. La domanda che gli insegnanti si sono quindi fatta è stata : è giusto tenerlo qui?
In secondo luogo, troviamo anche un motivazione a livello legislativo, infatti la legge non spinge alla frequenza dei ragazzi oltre i 16 anni presso la scuola media diurna, con compagni di 11-14 anni.
Così i professori, insieme alla Preside, hanno cercato un’alternativa che facesse bene al ragazzo, decidendo il trasferimento presso una scuola di Lecco. Infatti, Ser ora non è più iscritto alla scuola Don Bosco, bensì frequenta per due giorni a settimana un’altra scuola che si occupa di progetti integrati, una scuola composta da poche classi contenenti pochi studenti, dove vengono proposti dei lavori manuali, con laboratori di falegnameria, cucina, arte, che aiutano a scoprire i propri talenti. In parallelo Ser frequenta la scuola serale CPIA (Centro Provinciale Istruzione Adulti) che gli consentirà di conseguire il diploma di terza media.
Nonostante fosse tutto stato progettato per il suo bene, Ser all’inizio non la prese molto bene, infatti, come un po’ tutti si aspettavano, all’inizio pensava di essere stato cacciato, pensava di essere un problema, ma, con l’aiuto di professori che gli sono sempre stati a fianco, ha poi accettato di intraprendere questo nuovo capitolo della sua vita.
Non è solo ad affrontare tutto questo, infatti a prendere parte al progetto integrato ci sono altri due ragazzi di Lecco nella stessa situazione, ma non solo, frequentano con lui anche adulti che magari si sono trasferiti, causa guerra e non solo, che hanno bisogno di imparare la lingua e le basi per poter trovare lavoro in Italia. Nel CPIA è il più piccolo tra tutti gli studenti.
Ser è molto entusiasta, prende voti molto alti in attività che gli piacciono, per le quali ha scoperto di avere talento. La professoressa che l’ha seguito in tutto questo percorso e che ha saputo spesso guardare a lui con occhi diversi, la professoressa Gelfi, va spesso a osservarlo mentre svolge dei lavori e gli dà molte dritte.
Dopo aver parlato della storia di Ser, spostiamo per un momento l’attenzione sulla classe, che è rimasta un po’ spiazzata per la separazione da un compagno che li aveva accompagnati per circa un anno e mezzo lasciando una forte impronta. Per far comprendere a pieno questa scelta da parte dei professori, la coordinatrice, la professoressa Gelfi, ha spiegato alla classe che tutte le persone hanno dei bisogni e che gli adulti fanno la scelta che reputano migliore per rispondere ai bisogni dei ragazzi. La classe, che ha sempre creduto nei talenti di Ser, ha così capito a pieno la scelta che era stata fatta per lui. Per dimostrare vicinanza a Ser si è deciso di organizzare una festa, a scuola nell’aula di arte, una festa proprio per fagli capire che qualsiasi cosa fosse successa, avrebbe avuto l’appoggio dei compagni.
Ci tengo a mettere in luce che, oltre al ruolo importante delle figure della scuola in tutto questo, va considerato il ruolo delle amministrazioni comunali, che sostengono economicamente progetti di questo tipo.
Viola Pontiggia 3A