Un saluto cari lettori!! Benvenuti nella seconda parte della rubrica sul Giappone!

Come promesso nell’articolo precedente, oggi vi parlerò di arte, cultura e folklore giapponese.

In questo ambito, uno degli argomenti più interessanti è di certo rappresentato dagli abiti tradizionali giapponesi. Questi hanno nomi diversi e soprattutto non sono tutti uguali. Il kimono è il più famoso; si indossa per cerimonie e visite ai templi ed è composto da più parti. Il kimono propriamente detto è la parte principale, sopra di esso viene messa una spessa cintura decorativa, chiamata obi, sopra il quale viene annodato un altro pezzo di tessuto, obiage. Obi e obiage sono a loro volta fissati con un cordino, l’obijime. Per completare il tutto vengono aggiunti i sandali e le calze, gli zori e i tabi, la particolarità di questi sandali è che sono fatti di legno e per metterli bisogna usare gli appositi calzini che separano l’alluce. Sono davvero scomodi!! Il secondo tipo di vestito tradizionale è lo yukata. La differenza rispetto al kimono è che questo che viene indossato principalmente in estate, infatti è di cotone leggero, inoltre non si usano le calze. 

Un’altra figura molto importante per la tradizione giapponese è la geisha, simbolo di raffinatezza. Una geisha è innanzitutto un’artista e una dama di compagnia, specializzata in arti tradizionali che intrattiene i clienti in occasioni di spettacoli o cene.

Geisha Ragazze Kimono – Foto gratis su Pixabay – Pixabay

Da secoli in Giappone si praticano arti marziali di vario genere, le più importanti sono:

  • il judo in cui, oltre alle tecniche di attacco e difesa, contano molto le prese e il combattimento a terra;
  • il karate che nasce ad Okinawa, ma ha origini cinesi;
  • l’ aikido che sfrutta la forza dell’avversario contro di lui;
  • il kendo che deriva dall’arte della katana dei samurai e in cui si utilizzano delle spade in bambù;
  • il kyudo in cui si utilizza arco e freccia per colpire il bersaglio.

Tuttavia il tipo di combattimento più tradizionale è il sumo, un’arte quasi ritenuta sacra in cui i lottatori possono raggiungere persino il rango di semidei! Ecco alcuni dei suoi elementi principali:

  • Lo scopo principale è quello di far uscire l’avversario del cerchio;
  • si può vincere anche facendo toccare terra all’avversario (con una parte diversa dalle gambe); 
  • essendo una forma di lotta prevede lo scontro corpo a corpo, ma spesso si può fruttare il peso dell’avversario per fargli perdere l’incontro;
  • inoltre sapevate che per partecipare ai tornei, i lottatori di sumo devono raggiungere una soglia di peso? 

Karatè Arti Marziali Bambini – Foto gratis su Pixabay – Pixabay

L’ultimo argomento di cui vi parlerò oggi sono gli yokai e i portafortuna tipici giapponesi. Gli yokai sono spiriti, mostri o creature soprannaturali del folklore nipponico. Essi sono diventati popolari durante il periodo Edo, quando vennero diffuse le stampe raffiguranti figure tradizionali. Ecco alcuni nomi di yokai: 

  • Oni: orco gigante con la pelle rossa e due corna;
  • Tengu: demone dalla faccia tonda, metà uomo e metà uccello;
  • Kappa: misto tra un folletto ed una tartaruga;
  • Tanuki: mezzo cane e mezzo procione;
  • Kitsune: spirito di una volpe del manto bianco;

Se invece parliamo di portafortuna, non posso non citare il Maneki Neko e il Daruma. Maneki Neko è il tipico gattino che muove il braccio, spesso situato davanti alle casse di ristoranti giapponesi. Il Daruma è invece una piccola bambolina tondeggiante che rappresenta un monaco dai grandi occhi vuoti.

Daruma Shirakawa Arte – Foto gratis su Pixabay – Pixabay

Spero di avervi sorpreso con qualche nuova curiosità sul Sol Levante, non perdetevi il prossimo episodio in cui parlerò della parte più moderna di questo Paese ricco di lati curiosi!

A presto!!

Sara

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