Nella nostra scuola, proprio alla scuola media Don Bosco, c’è stato un furto ai danni della prof.ssa Fusco! Il libro delle verifiche di matematica con tutte le risposte è stato rubato!

Cinque ragazzi all’intervallo scoprono il crimine e decidono di aiutare la prof. perché era davvero disperata. Il gruppo di detective era formato da Stella, Benedetta, Ginevra, Gianni, Achille. Stella, Benedetta e Ginevra erano migliori amiche all’asilo, invece Gianni e Achille si erano conosciuti in prima media ed erano subito diventati amici per la pelle. Tutti e cinque erano alunni della prof. Fusco, ma soprattutto avevano la passione per i racconti gialli, gli enigmi e i misteri da risolvere. Si guardarono negli occhi e decisero: avrebbero risolto il caso. Pensarono anche di darsi un nome: sarebbero stati i Pentaflex, la squadra di detective migliore della scuola media Don Bosco!

I detective iniziarono ad indagare, partendo dalla 1A, poi passarono alla 1B, poi alla 1C e così via, fino alla 3C dove trovarono un pezzo di libro con scritto la tabellina del dodici. Guardando il bordo, sembrava proprio un pezzo del libro rubato! A quel punto, i Pentaflex si insospettirono e chiesero a tutte le prof. della 3C chi avrebbe potuto rubare il libro con tutte le risposte di matematica, ma loro non riuscirono a dare nessuna risposta utile.

I giovani detective decisero allora di interrogare tutti gli studenti e le studentesse in ordine alfabetico. Alla fine il colpevole sembrava essere Andrea perché andava male in matematica, non andava d’accordo con la prof. e rischiava una super punizione se avesse preso un’insufficienza nella verifica di matematica della settimana successiva. Però Andrea era lo studente più popolare della classe e tutti lo difendevano a spada tratta. Inoltre non c’erano prove materiali della colpevolezza di Andrea. Il furto sembrava impossibile da risolvere. 

Il caso prese una piega del tutto nuova quando Gianni andò in 3D a prendere delle graffette. Tornando passò dall’aula professori e vicino al cassetto della prof. Fusco notò un plettro. Cosa mai poteva farci lì? Anche se è ben noto che non si possono prendere le prove dal luogo di un delitto (o furto), lui prese il plettro di nascosto e poi lo portò agli altri Pentaflex. C’era forse lo zampino di un’insegnante di musica? A scuola ce n’erano 2 e forse uno di loro era il ladro!

Il gruppo si divise in due: Stella, Ginevra e Benedetta andarono dalla prof. Ferrari e Gianni e Achille andarono dal prof. Marino. 

Le ragazze andarono a interrogare la prof. Ferrari e notarono che era agitata, aveva la fronte imperlata di sudore e continuava ad arrotolarsi una ciocca di capelli attorno al dito. Sembrava davvero agitata. L’interrogatorio del prof. Marino filò invece liscio come l’olio: il professore era infatti assente da scuola il giorno del furto perché aveva accompagnato una delle sue classi a sentire le prove di uno spettacolo musicale a Milano.

Il giorno dopo, i Pentaflex trovarono sulla cattedra un pezzo di carta strappata che sembrava provenire da un’agenda o un diario. C’era scritto: “Non posso più sopportare questo segreto. Sono stata io”. Era al femminile! Quindi era stata la professoressa Ferrari. Colpita da questa prova schiacciante, l’insegnante confessò il furto. La donna ammise di aver rubato il libro alla collega per vendicarsi di un vecchio torto subito dalla prof. Fusco. 

Alla fine, il libro fu restituito alla proprietaria e i ragazzi ottengono un premio:10 in matematica!

Carolina e Dalila

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