Ginnastica, danza e pattinaggio artistico si potrebbero chiamare la triade dei disturbi alimentari, considerando la moltitudine di denunce da parte delle ex atlete verso certe squadre o società sportive.

Per esempio le ragazze èteri sono delle pattinatrici olimpiche russe che sono accomunate dalla loro allenatrice, Eteri Tutberidze. Questa è una famosissima ex pattinatrice molto nota per portare le sue atlete in cima alla classifica. Eppure i suoi metodi di insegnamento sono estremamente discutibili: ragazze dai 15 ai 17 anni sono costrette a non bere acqua durante le gare, cibarsi prevalentemente di nutrienti in polvere per ritardare al massimo la pubertà e di assumere farmaci come il Lupron (serve a scatenare la menopausa). Infatti, le sue atlete performano fino ai 17 anni prima di andare in “pensione”.

Foto via Pinterest

Anche la danza viene toccata dagli abusi degli allenatori. Molte ballerine hanno infatti denunciato aggressioni verbali da parte degli insegnanti riguardanti il loro peso. L’anoressia è la normalità: le atlete vengono spinte a dimagrire sempre di più fino a disprezzare l’immagine del loro corpo, a molte ballerine viene anche fasciato il seno con l’intento di fermare la crescita e, come se non bastasse, le atlete più “in carne” vengono lasciate a digiuno. 

Chiara Chillemi, una ballerina, ha dichiarato di essere stata incitata dalla sua allenatrice ad avere un rapporto sessuale con il suo compagno di balletto, così da rendere la coreografia più empatica.

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L’indagine Athlete Culture and Climate Survey è stata commissionata da ChangeTheGame, associazione di volontari italiana contro la violenza nello sport.  Sono stati sottoposti all’indagine 1446 atleti tra 18 e i 30 anni che avevano praticato sport in giovane età. Il dato che più emerge è quello che quattro atleti su dieci hanno subito violenze nelle età comprese tra 14 e 16 anni. 

Il 39% delle persone intervistate ha confessato di aver subito maltrattamenti, nella maggior parte psicologici, ma anche gli abusi fisici sono ben presenti con esempi come la negligenza (l’assenza di cura nel confronto dei bisogni fisiologici del corpo) e la violenza sessuale. La maggior parte delle vittime sono atlete femmine.

Nel complesso c’è poco da aggiungere: gli abusi nello sport sono frequenti, continui e sottovalutati. Bisogna fare qualcosa.

Lara e Flora

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