Lucy bussò alla porta. ” C’è qualcuno qui?”. La porta improvvisamente si aprì: ” Sarà il vento…”, pensò. Entrò nella grande costruzione: era piena di stanze, con porte vecchie e ormai arrugginite. Lucy si avvicinò e in una di esse notò una frase: “Io sono colei che ti farà entrare nel tuo passato “. “Forse era un hotel e tutte queste frasi erano per abbellire?” pensò.
Entrò nella stanza: aveva un piccolo letto delle principesse e alcuni giocattoli; Lucy ne era ipnotizzata: “Questi sono i giocattoli di quando ero piccola… ma come…” Non ebbe tempo di finire la frase che un uomo entrò con degli scatoloni in mano: “Papà, cosa stai…”. Lo osservò prendere i giocattoli e all’improvviso capì: il trasloco.
Il vento si fece forte, le tendine delle principesse volarono, tutto stava girando, fino ad arrivare a una scena che Lucy non voleva vedere: l’uomo si avvicinò a lei e le disse: “Tu cambierai scuola, non staremo più qui, ce ne andremo per sempre”. I suoi occhi diventarono neri, la pelle bianca e i denti appuntiti.
L’unica cosa che poté fare Lucy era urlare. Lanciò un urlo che fece finire tutto. Ora non c’era nessuno, la stanza era vuota, ma qualcosa dentro la povera ragazza svanì. Capì che tutte le stanze la riportavano ad un momento della sua vita. “Quindi posso…” – corse a trovare la stanza dell’amore.
Appena la trovò entrò, felice di vedere “la famiglia”, e corse gioiosamente: quella stanza portava al giardino di casa. “Giorno 23 agosto 2015 – ore 14:30, la mamma aveva appena sfornato le lasagne”: i suoi occhi brillavano, era realmente felice dopo anni. C’era un enorme tavolo con lei, e vicino a lei sua nonna che l’abbracciava ogni minuto, ma in fondo anche lei sentiva quell’abbraccio. Non riuscì a stare lì a guardare. Si sedette su una sedia e provò a parlare con sua nonna, ma nessuno la sentiva. All’improvviso la sedia girò, fino a farla cadere profondamente in un tunnel che si era creato per terra. Si ritrovò in una stanza buia. “Oh, no cara non puoi farlo…” disse una voce: “Guardare ma non toccare” disse un’altra, aggiungendo una risatina. “Ma io ti conosco, nonna Stephy, sei tu?”. Si fece luce e la ragazza poté vedere.
“Non hai visto la frase? C’era scritto di non cambiare il passato, ma tu l’hai fatto e adesso ti aspetta una punizione”. La ragazza notò un piccolo segno su ogni membro. “Voi non siete la mia famiglia” – disse. Le persone si guardarono tra di loro, annuirono e Lucy cadde dalla sedia mentre il pavimento la risucchiava. “Non sarai mai amata, Lucy”.
L’unica cosa che vide la ragazza erano le persone che chiamava famiglia trasformarsi in demoni. Tutto questo perché voleva essere amata.