27 gennaio: abbattiamo il muro dell’odio
Lunedì 27 gennaio è stata la Giornata della Memoria e, nel plesso di Nibionno, bambini e insegnanti si sono ritrovati per un momento di raccoglimento comune. Ogni classe ha riportato le riflessioni fatte nelle proprie aule. In particolare i bambini di prima e seconda hanno lavorato sulla storia dell’orsacchiotto Otto, dal libro di Tomi Ungerer. »
Lunedì 27 gennaio è stata la Giornata della Memoria e, nel plesso di Nibionno, bambini e insegnanti si sono ritrovati per un momento di raccoglimento comune. Ogni classe ha riportato le riflessioni fatte nelle proprie aule. In particolare i bambini di prima e seconda hanno lavorato sulla storia dell’orsacchiotto Otto, dal libro di Tomi Ungerer. Terze quarte e quinte, invece, hanno utilizzato spunti diversi per realizzare dei mattoni grigi molto particolari: sul fianco di essi hanno infatti scritto le parole brutte che la Shoah ha portato con sé (guerra, solitudine, fame, cattiveria, razzismo …) mentre all’interno di ogni mattone hanno inserito un fiore colorato con una parola o una frase di speranza.
La presenza di questo muro ha caratterizzato l’intera giornata di lunedì, fino alle ore 15 quando tutti insieme, in atrio, i bambini hanno abbattuto il muro, portandosi a casa un mattone da rompere e aprire per dare spazio ai colori dei messaggi in essi contenuti perché il Giorno della Memoria non sia solo lo slogan di una giornata, ma sproni davvero a non dimenticare.
“Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare” Liliana Segre