Le classi terze della scuola media si sono recate a Milano all’Istituto dei ciechi per vivere l’esperienza “Dialogo nel buio”
Non vedere. Per chi vede è buio totale dipinto di nero. Per chi non vede è il nulla. Difficile immaginarlo, mentre ti muovi nell’oscurità con una bacchetta come timone e una voce alla quale ti aggrappi e che diventa la tua stella polare. E quando senti pronunciare il tuo nome, “Elena ci sei?”, allora riprendi »
Non vedere.
Per chi vede è buio totale dipinto di nero.
Per chi non vede è il nulla.
Difficile immaginarlo, mentre ti muovi nell’oscurità con una bacchetta come timone e una voce alla quale ti aggrappi e che diventa la tua stella polare.
E quando senti pronunciare il tuo nome, “Elena ci sei?”, allora riprendi a respirare.
Il buio ti guarda dentro e ha una risposta diversa per ciascuno. Ti graffia e fa uscire la tua paura.
Quella che conosci e che hai imparato a gestire con la luce. L’ingannevole luce.
Usciamo e il giorno ci ferisce come uno schiaffo in pieno viso.
La tua paura indietreggia e nasconde nuovamente il muso nella sua tana. Resta, però.
Resta sospesa come la domanda di Mattia a Giuseppe, che è cieco dall’adolescenza e che non vede nulla.
“Ma il nulla di che colore è?”