Ultima modifica: 10 Dicembre 2019
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Premio Andersen

SCUOLA PRIMARIA “ALDO MORO” DI COSTA MASNAGA

Insegnante referente: Elide Panzeri

Docenti coinvolti: Leoncini Emanuela e Pirola Alessandra

Classi coinvolte nel laboratorio di scrittura creativa: 1A, 1B, 1C, 5A, 5B

 

Tutto ha inizio da un altro Concorso.

Un concorso grafico pittorico arrivato a scuola all’inizio dell’anno scolastico dal tema “Colore, forma, luce e armonia”.

Sembra fatto apposta per arte nelle mie tre classi prime.

E quindi comincio: i colori primari sono tre, uno per classe e via a dipingere le cose rosse, le gialle e le blu.

Tutt’altro che pacifiche le conte:

  • Vinciamo noi con il rosso.
  • No, sono di più quelle colorate col blu.
  • Quelle gialle sono così tante che non riusciamo neanche a contarle.

Apro le classi e propongo ai bambini un lavoro:

mettiti con un compagno che abbia un colore primario diverso dal tuo.

Pur nella semplicità della consegna se ne vedono delle belle, perché si sa che a questa età l’amicizia è totale, difficilissimo mescolarsi … ma alla fine riusciamo a combinare le coppie.

Dalle prime mescolanze si alzano timidi urletti di meraviglia poi si scatena una vera tempesta di colori secondari che ovviamente, prima di finire sui fogli, imbratta mani, facce e grembiuli.

In giro per tutta la scuola sono appesi ad asciugare fogli blu, gialli e rossi e quando sono belli secchi e accartocciati vengono di nuovo riordinati in tre gruppi e messi ad appiattire sotto i volumi pesantissimi delle vecchie enciclopedie.

Alla maestra Elide viene in mente di costruire la casa dei colori con porte blu, gialle e rosse con maniglia, spioncino e buco della serratura di un altro colore primario e così quando si aprono, ecco apparire il corrispondente colore secondario.

Entrano in scena i ragazzini delle classi quinte; coordinati dalla maestra Alessandra, precisa e meticolosa, prendono misure, tracciano cerchi e triangoli perfetti, ritagliano, incollano e assemblano fino a costruire l’interno di un vero e proprio condominio.

Alla maestra di matematica, la geniale Emanuela, l’incarico di costruire i numeri civici, neri in campo bianco.

Li crea staccabili in modo da comporre un quadrato magico di ordine 3 che i bambini di prima provano e riprovano (e qualcuno ci riesce) a risolvere!

E poi, c’è ancora chi sostiene che la matematica non sia un’arte!

Il pannello è così bello, da guardare, da toccare, da smontare che non si può pensare che sia finito.

Alla maestra Elide frullano un po’ di idee nella testa, ma non riescono a decollare e così chiede di nuovo aiuto ai grandi.

Un pomeriggio, organizza un “brainstorming” nell’auletta di pittura, intorno ai banchetti troppo bassi per i ragazzi di quinta.

Non esce subito la storia, ma un bel po’ di spunti:

Il conflitto, quasi armato

Le sembianze del signor blu, del giallo e di quello rosso.

L’idea che le porte siano camere d’albergo

Appare una cameriera maldestra

Qualcuno dice lavatrice … la maestra Elide, pessima massaia, l’abbina subito ad un incidente di lavaggio.

Il gioco è fatto, le parole cominciano a defluire, la storia piano piano prende forma.

La maestra scrive e poi legge.

Ad ogni lettura qualcuno aggiunge, altri tolgono, altri ancora lamentano animatamente che la propria idea non è stata ascoltata.

Quando tutto sembra filare liscio la maestra legge la versione definitiva ai bambini di prima che avranno il compito di scriverne il titolo.

Sull’ultimo quaderno dell’ultima classe, la maestra Elide trova IL TITOLO: MESCOLANZE.

L’ha scritto Federica che è alta come un banco e parla con una vocina di cristallo.

  • Come mai hai scritto questo titolo?
  • Perché sapevo che volevi una cosa speciale.

Mi gira le spalle e corre fuori dalla classe … è suonato l’intervallo.

L’unione delle menti fa grande il pensiero.

Grazie.

Costa Masnaga, 27 maggio 2019                                                                                                       Elide Panzeri

 

Testo della fiaba MESCOLANZE




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