Ultima modifica: 21 Febbraio 2020
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I ragazzi della scuola secondaria celebrano la Giornata della Memoria

Può un sorriso salvare il mondo? È questa la domanda posta dagli alunni della scuola secondaria “Don Bosco” in occasione della Giornata della Memoria. Il cammino è partito dall’invito di Madre Teresa di Calcutta: “Incontriamoci con un sorriso e, una volta che avremo cominciato l’un l’altro ad amarci, diverrà naturale fare qualcosa per gli altri”.    »

Può un sorriso salvare il mondo?

È questa la domanda posta dagli alunni della scuola secondaria “Don Bosco” in occasione della Giornata della Memoria.

Il cammino è partito dall’invito di Madre Teresa di Calcutta:

“Incontriamoci con un sorriso e, una volta che avremo cominciato l’un l’altro ad amarci, diverrà naturale fare qualcosa per gli altri”.

Possiamo davvero eliminare gli ostacoli che ci impediscono di incontrare e comprendere gli altri?

Possiamo costruire ponti là dove altri erigono muri?

Profondi interrogativi che stimolano la riflessione sul passato e sul presente, in una prospettiva di cambiamento.

I ragazzi hanno focalizzato l’attenzione su una parola spesso dimenticata: ascolto.

Sono partiti dal commovente racconto in diretta della senatrice Liliana Segre, ebrea deportata durante l’adolescenza nei campi di sterminio nazisti e ancora oggi, incredibilmente, vittima di atti di razzismo.

Con l’aiuto degli insegnanti sono stati avviati progetti di approfondimento, condivisi l’8 febbraio in occasione del sabato tematico dedicato alla Memoria.

La giornata si è aperta con l’interessante intervento dell’avvocato Enrico Rigamonti sulla storia dei campi di sterminio nazisti. Ampia riflessione è stata dedicata al concetto di sacralità della vita e al rapporto tra etica e scienza.

A seguire, il poeta Stefano Caldirola ha coinvolto i ragazzi in un laboratorio sul linguaggio poetico e la poesia di migrazione, pace e fratellanza.

Di particolare rilevanza è stato l’incontro con alcuni migranti e rifugiati provenienti da Costa D’Avorio, Mali, Etiopia, Somalia, Marocco e Niger. Ognuno di loro ha raccontato la propria storia e il lungo e pericoloso viaggio che li ha condotti in Italia, dove risiedono e lavorano. L’abbandono della casa e della famiglia d’origine, la paura dell’ignoto, la sofferenza e l’incomprensione accomunano le loro storie. I ragazzi hanno posto numerose domande e hanno ascoltato con affetto ed empatia.

Le classi terze hanno realizzato performance artistiche sul tema dell’indifferenza culminanti nello slogan “Coltivare memoria contro indifferenza”.

La mattina si è conclusa con la premiazione del concorso scolastico “Un sorriso illumina il mondo”, che ha visto vincitori Martina Meroni con la poesia “Nella notte buia” e Simona Sola con la fotografia “Aspettare”, entrambe della classe seconda D.




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